27feb 2022
DEGUSTAZIONE CON IL PRODUTTORE: L’UMBRIA DEI VINI BLASI
Articolo di: Fabiano Guatteri

Abbiamo incontrato Michele Serafini responsabile della produzione vitivinicola e Maurilio Chioccia enologo, della Cantina Blasi di Umbertide in un incontro su piattaforma Zoom organizzato dall’Agenzia di Comunicazione Maddalena Mazzeschi.

 

Nel corso del meeting sono state presentate tre etichette: Rogaie Bianco Umbria Indicazione Geografica Tipica; Impronta Umbria Indicazione Geografica Tipica e Mamma Mia Umbria Indicazione Geografica Tipica Passito (foto 1).

 

 

Cantina Blasi

 

Ma prima di entrare nel merito dei vini, l’Azienda merita una sia pur breve presentazione. Nel 1997 la famiglia Blasi, della quale Maurizio Serafini rappresenta l’ultima generazione, acquista una cantina edificata nel 1742 con 4 ettari di vigneto, inaugurata nel 2008. Nel corso degli anni la proprietà si ingrandisce così da arrivare nel 2012 a 17-18 ettari di vigneto, mentre ora la superficie vitata si sviluppa su 30 ettari, dei quali 19 a uve rosse e 11 a uve bianche. Non tutti i vigneti sono in produzione, perché alcuni sono ancora troppo giovani: l’età del vigneto va da 3 ai 12 anni. In seguito alla crescita della produzione vitivinicola, nel 2017 è stata inaugurata una nuova cantina costruita per adeguarsi alle nuove esigenze produttive, che ha affiancato quella storica, ancora in funzione.

 

L’attività vitivinicola è intrapresa inizialmente quasi per hobby in quanto i Blasi erano e sono produttori di porchetta, attività fiorente che impegnava tutta la famiglia. Ora però la cantina sta marciando a pieno regime.
Michele Serafini e Maurilio Chioccia, giovane e intraprendente il primo, di grande esperienza il secondo, rappresentano il motore Blasi.

 

La zona di produzione è sita nella parte settentrionale dell’Umbria in un habitat viticolo favorevole. La scelta di vitigni anche alloctoni è stata effettuata per meglio caratterizzare lo stile della cantina.

 

A ciò si aggiunga che l’agronomo, friulano, ha suggerito di mettere a dimora alcuni vitigni internazionali perché adatti alla natura disomogenea dei terreni, dove vi sono argille, mix di marne e arenarie, ciottoli, sabbie.

 

Si tratta pertanto di una zona con un ampio repertorio di terreni e di indici climatici. Infatti l’Azienda si trova su una vallata dove si incontrano tre correnti d’aria provenienti dall’Adriatico, dal Tirreno e dagli Appennini.

 

Questi venti comportano significative escursioni termiche tra il dì e la notte e differenze microclimatiche da versante a versante. Ciò spiega perché, rispetto all’ubicazione dei vigneti, vi sono tempi di raccolta ben diversificati, anche in virtù del fatto che questi radicano ad altitudini che vanno da 200 per arrivare a 500 metri s.l.m.. La conduzione del vigneto è in fase di conversione bio e arriverà alla certificazione a partire dalla prossima annata.

 

La cantina produce 2100 ettolitri annui di vino in parte sfuso. La produzione di bottiglie conta diverse etichette:
Regghia bianco e rosso (5400 bottiglie), da bere giovani per apprezzarne la freschezza;
Rogaie bianco e rosso (4600 bottiglie), fruttati, freschi, affinati in acciaio;
Impronta rosso (4000 bottiglie), complesso, elevato in legno, il top di gamma della casa;
Spumanti Metodo Classico (10.000 bottiglie: 5000 per annata) e Metodo Charmat (8000 bottiglie);
Mamma Mia Passito (2000 mezze bottiglie) caldo, suadente.

 

 

I vini in degustazione

 

Rogaie Bianco (foto 2)
E’ un vino dal taglio internazionale. Nasce da uve chardonnay (60 %), traminer aromatico (20%) e sauvignon (20%). Dopo la fermentazione alcolica di circa 15 giorni a temperatura controllata (lo chardonnay svolge una parziale fermentazione malolattica), il vino ottenuto matura 7 mesi in acciaio, quindi è imbottigliato e prosegue l’affinamento per altri 3-4 mesi.

 

Note gustative
Colore giallo paglierino brillante.
Al naso si colgono le intensità delle uve aromatiche; si riconoscono frutti estivi come la pesca e tropicali quali il mango oltre a nuance agrumate. La ricchezza aromatica di Rogaie è data sicuramente dalle uve, ma anche dalle escursioni termiche che caratterizzano il microclima del vigneto.
In bocca l’impatto è piacevole grazie al residuo zuccherino naturale, quindi si evidenzia l’acidità che fornisce verticalità ed equilibra la componente zuccherina. Da considerare che i vini locali sono caratterizzati da acidità rilevanti. E’ un vino immediato di grande bevibilità in cui l’acidità, il ph basso e le note finali proprie del sauvignon conferiscono eleganza al sorso.

 

Abbinamenti
Come vino da aperitivo accompagna appetizer e dim sum. Si serve con piatti di pesce e, grazie alla spalla acida, anche con salumi.

 

Impronta (foto 3)
Nasce da uve sagrantino (40%), merlot (30%), cabernet sauvignon (30%) vinificate separatamente; dopo la pigiatura il mosto del sagrantino è lasciato macerare sulle bucce poco più di 20 giorni, mentre la macerazione di merlot e di cabernet sauvignon è, sia per poco, più breve. I vini ottenuti, dopo aver svolto la fermentazione malolattica, sono elevati per 24 mesi: il merlot e il sagrantino in botte grande da 15 e 30 ettolitri; il cabernet sauvignon in barrique. Nel blend finale i vini sono assemblati in acciaio quindi affinano in bottiglia per 18-20 mesi.

 

Note gustative
Colore rosso rubino intenso.
Al naso si evidenzia sentore di piccoli frutti, ciliegia, mora di rovo, note balsamiche, macchia mediterranea, ricordi si spezie.
In bocca l’impatto è morbido grazie al residuo zuccherino naturale di circa 3 g litro. Nonostante la presenza del sagrantino che notoriamente ha un tannino ben marcato, la trama tannica di Impronta, grazie al blend, all’elevazione in legno, all’affinamento, risulta morbida. E’ un vino complesso, concentrate ma senza riduzioni spinte ed è rotondo, vellutato; le botti grandi di rovere francese contribuiscono a farne un vino gastronomico. Lieve, quanto piacevole sapidità di fondo probabilmente dato dal terreno.

 

Abbinamenti
E’ un vino versatile, carni rosse in intingolo, selvaggina, formaggi lungamente affinati,

 

 

Mamma Mia (foto 4)
Il vino è prodotto con malvasia (50%), semillon (30%), chenin blanc (20%); dopo la raccolta le uve sono stese su graticci ad appassire per 7 mesi in un sottotetto senza impieghi di tecnologia (controllo umidità o temperature). Segue il passaggio in torchio e il mosto ottenuto fermenta in acciaio, quindi prosegue la fermentazione in caratelli da 125 litri, vasi vinari in cui matura. E’ successivamente travasato, per liberarlo dalla delle fecce pesanti, sia in caratelli, sia in barrique dove prosegue l’elevazione. Matura complessivamente 10 anni; viene quindi imbottigliato in bottiglie da 375 ml dove affina circa per un anno.

 

Note gustative
Colore ambrato.
Al naso è un tripudio di profumi: si mescolano sentori di frutta secca ed esiccata, di frutta candita e in confettura, ricordi floreali, di miele, di melassa.
In bocca la dolcezza è avvolgente e armonizza con l’acidità. Notevole corrispondenza con quanto avvertito in fase di fase olfattiva, ampia aromaticità che in bocca si apre a ventaglio fornendo al gusto intensa piacevolezza.

 

Abbinamenti
Pasticceria, formaggi erborinati, foie gras, cioccolato fondente..

 

 

Conclusioni

 

La Cantina lavora con vitigni internazionali in una zona umbra dove i vini sono caratterizzati da un buon tenore acido e, per cia dell’utilizzo di uve, questa volta locali, il tannino può risultare spinto. Ma lo svolgimento della fermentazione malolattica (sia in Impronta, sia in Mamma Mia, e parziale, come visto, per Rogaie), ingentilisce i vini mentre il lavoro del legno, come detto, permette di levigare il tannino e ciò fa parte della filosofia della Cantina Blasi che mira a ottenere vini morbidi e duttili. riuscendoci pienamente. La presenza di fossili in parte dei terreni arricchisce inoltre i vini di piacevoli note tra il salino e il sapido.

 

Due mpmenti della degustazione: Michele Serafini nella foto 5 e Maurilio Chioccia nella foto 6.

 

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4

5

6

Indirizzo : Località San Benedetto Umbertide
Telefono : +39 366 1428973 +39 339 8697891
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