22set 2018
FOOD AL TEMPO DI BREXIT
Articolo di: Dirce Bottardi

Pranzi in casa senza prelibatezze, ristoranti con la carta del menù impoverita, supermercati con qualche scaffale vuoto: sarà questo l’impatto della Brexit sullo stile di vita inglese, almeno per quello che riguarda il cibo? Quali le conseguenze per l’industria alimentare targata UK?


A queste domande ha cercato di rispondere il giornalista Jay Rayner in un recente articolo pubblicato su The Observer e ripreso da The Guardian, raccogliendo dati statistici, testimonianze di coltivatori, allevatori, aziende della trasformazione e logistica che operano nella filiera del cibo, senza trascurare le posizioni di ricercatori, accademici e politici britannici.
Lo scenario che ne risulta racconta una grande incertezza e un clima di preoccupazione allarmante, poiché il Regno Unito produce il 49% del fabbisogno nazionale degli alimenti dei quali si nutre: non è quindi autosufficiente, oltre a non avere scorte alimentari.


In sintesi, l’articolo ipotizza che, con la Brexit e l'abbandono della UE, le importazioni di prodotti alimentari da altri paesi europei richiederanno tempi più lunghi e costi maggiori, mentre restano ancora da individuare mercati alternativi per l'approvvigionamento. Un esempio evidente sono le carni: le leggi di alcuni stati permettono pratiche vietate sia da EU che da UK (come il cloro per il lavaggio dei polli, o l’utilizzo di ormoni negli allevamenti bovini degli Stati Uniti).


Le aziende alimentari inglesi a tutt’oggi non sanno prevedere cosa succederà e non hanno fatto investimenti per accrescere la loro capacità produttiva; in risposta al cambiamento, un’impresa della trasformazione ha delocalizzato un terzo delle attività fuori dal paese (che perderà così posti di lavoro e soldi delle tasse). Con l’abbandono delle UE la Gran Bretagna vedrà poi ridursi la disponibilità di forza lavoro proveniente da altri stati europei per campi e stalle, a causa della prevedibile (e tuttora non risolta) difficoltà per ottenere i visti di ingresso. Inevitabile anche in questo caso, un incremento dei costi connessi.


Con una produzione agricola penalizzata dalla geografia, il Regno Unito si è abituato in questi anni a consumare frutta e verdura importata dai paesi EU (come Spagna, Italia, Paesi Bassi o Polonia), prodotti che sulle tavole inglese non apparivano in passato. Escludendo la pasticceria, che cosa vi viene in mente della cucina inglese oltre a fish & chips, porridge, sandwich e whiskey ? Forse nulla. Eppure Londra è diventata negli ultimi anni un crocevia importante per le cucine straniere e i nuovi stili alimentari, a tutti i livelli: dall'alta gastronomia fino a quella pop, complici programmi televisivi di grande successo. Una rivoluzione golosa resa possibile anche dalla tradizione culinaria nazionale che non ha mai primeggiato.

 

Con la Brexit si metterebbe in atto un cambiamento epocale cominciato oltremanica poche decadi fa, con la scoperta dei sapori delle ex colonie, come è avvenuto nelle curry houses, gli economici ristoranti indiani divenuti popolari in tutto la nazione, tanto da essere ribattezzati British curry houses. Da allora la curiosità per il cibo e le sperimentazioni ai fornelli inglesi, sono diventati una moda che non ha smesso di crescere. Tra queste la cucina italiana è stata un'apripista della primissima ora, grazie a persone come Antonio Carluccio, e ha poi sedotto lo chef inglese Jamie Oliver, al quale si deve una catena di ristoranti dedicati con menu rivisti e corretti secondo il palato locale.


In attesa di vedere cosa accadrà dopo il 29 marzo 2019 e se non interverranno nuovi sviluppi, il Regno Unito ritornerà un po' al suo splendido isolamento, quello che abbiamo studiato sui libri di scuola. E, forse, farà più fatica a definirsi cool Britannia. Perlomeno a tavola.

1

Articoli Simili
I più letti del mese
LE DONNE DELLA BIRRA: I CORSI DI FORMAZIONE
Dopo la pausa estiva riprende la collaborazione, avviata nel 2021, tra l’Associazione Le Donne della Birra  e la piattaforma Formalimenti, realtà formativa gestita da professioniste aderenti al gruppo “Donne ... Leggi di più
CAPODANNO CINESE AL BON WEI
L’anno della Tigre consolida i legami tra la cucina cinese e l’Amarone della Valpolicella. Infatti, in occasione del capodanno cinese - nel 2022 in Cina inizia l’1 febbraio - che per il loro oroscopo è ... Leggi di più
NON AVVOLGERE L’ARROSTO NELL’ALLUMINIO
La cucina è un luogo strano. Ci sono persone brillanti che in cucina perdono lucidità quasi che i fornelli resettassero la loro intelligenza. Per cui una persona dotata di buona logica, può finire per perderla tra padell... Leggi di più
COLLIO PINOT GRIGIO MONGRIS RISERVA 2013 MARCO FELLUGA
Il pinot grigio è considerato in qualche modo un pinot minore rispetto sia al capostipite, il pinot nero, sia a una sua altra mutazione vale a dire il pinot bianco. Eppure negli anni settanta era un vino di gran moda. Pi... Leggi di più
MALCESINE, BORGO MEDIEVALE COVID FREE DOVE TRASCORRERE VACANZE TRA LAGO E MONTI
Malcesine (foto 1) è un borgo medievale di 3700 abitanti; si trova all’estremo nord della sponda veronese del Lago di Garda, al confine con Trentino e Lombardia. Il centro, che conserva l’impianto urbanistico... Leggi di più
A PANTELLERIA NASCE UN PASSITO COLLETTIVO, IL PASSITO DELLA SOLIDARIETÀ| DE BARTOLI
Quest’anno Pantelleria produrrà un esclusivo passito collettivo, il Passito della Solidarietà. De Bartolie Bartoli  è un nome più che famoso nell’ambito dell’enologia pantesca e marsalese, ma non solo p... Leggi di più
GOLOSARIA WINE MILANO 23 APRILE 2022: 7 VARIAZIONI DI LAMBRUSCO
L’odierna edizione di Golosaria Wine ha visto la partecipazione di parte dei produttori della regione Emilia Romagna. Hanno presenziato cantine produttrici dei vini Lambrusco, Colli Bolognesi e delle Doc romagnole.... Leggi di più
LA SOSTENIBILITÀ ATTRAVERSO I VITIGNI RESISTENTI
Nasce la rete di imprese Resistenti Nicola Biasi, sei aziende agricole in sei territori diversi tra Friuli, Veneto e Trentino, guidate da Nicola Biasi, miglior giovane enologo d’Italia per Vinoway e Cult Oenologist... Leggi di più
NOVITA’ DI DESIGN AI QUELLENHOF LUXURY RESORTS
I Quellenhof Luxury Resorts quest’anno avranno delle grandi novità di design. Ammirati da sempre per la loro modernità, che si sposa perfettamente alla tradizione altoatesina al Quellenhof Passeier e mediterranea a... Leggi di più
TORNA IL MERCATINO DI NATALE ALTOATESINO ONLINE DI PUR SÜDTIROL
Un’esperienza di shopping unica per scoprire i sapori e i profumi dell’Alto Adige.   Torna la vetrina virtuale dove i produttori dell’Alto Adige possono presentare le proprie eccellenze. Tante le idee... Leggi di più
We use cookies to improve our website and your experience when using it. Cookies used for the essential operation of this site have already been set.