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La lavastoviglie, o qualsiasi altro apparecchio ingombrante, in garanzia funziona male e occorre cambiare un pezzo. Il tecnico incaricato sostituisce il pezzo difettoso gratuitamente, poi chiede 50 euro d’uscita. E’ giusto? No. La garanzia, infatti, include non solo il pezzo da sostituire, ma anche il montaggio.
Il Decreto Legislativo numero 24 del 2 febbraio 2002 (attuazione della direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie di consumo) infatti stabilisce:
1519-quater. Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene.
In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione /…/
1519-sexies. - Il venditore è responsabile, a norma dell'articolo 1519-quater, quando il difetto di conformità si manifesta entro il termine di due anni dalla consegna del bene.
Il consumatore decade dai diritti previsti dall'articolo 1519-quater, comma secondo, se non denuncia al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.
A chi rivolgersi in questi casi lo specifica il decreto “al venditore”.
Ovviamente se l’elettrodomestico si guasta per incuria del consumatore, tutte le spese sono a carico di quest’ultimo.
Spesso le spese di uscita vengono chieste indebitamente perché la legge non sanziona in modo adeguato chi, in maniera del tutto abusiva, le pretende.
foto tratta da caravanpark