03set 2022
A PANTELLERIA DEVI SAPERE DA DOVE INIZIARE E SE NON SAI: COME SI FA IL PASSITO
Articolo di: Stefania Turato

Cantina Minardi 
La proposta è molto varia, si può riconoscere la cucina pantesca a piene mani.
I vini che ci hanno amabilmente servito sono:
Leukòs Pantelleria dop Bianco;

Gusiras Terre Siciliane Igp Rosso;
Karuscia Passito di Pantelleria Dop che fa vinificazione con fermentazione lenta a temperatura controllata e successiva macerazione delle passole (uva appassita naturalmente al sole) per un tempo variabile dai 10 ai 30 giorni al fine di cedere gli zuccheri. Pressatura soffice.

 

I vini di Minardi hanno accompagnato giocosamente tutte le degustazione. Ritroviamo sempre una freschezza vincente in tutti i vini degustati.
Qui abbiamo appreso che tra i 78 e 92 anni di età gli anziani dell’isola di Pantelleria si dedicano alla scocciolatura ovvero separano a mano l’acino dal raspo.
È la stessa tipologia umana del contadino pantesco che va considerata come una razza in via di prossima scomparsa
Gli strumenti a cui si deve la sopravvivenza della coltivazione del vigneto ad alberello del viticoltore pantesco sono costituiti certamente e quasi solamente dalla zappa. Ma anche l’aratro trainato dal caratteristico asino pantesco (anch’esso minacciato di estinzione) idoneo a scalare le impervie pendenze di quest’isola scoscesa
L’isola, già 5 mila anni fa era abitata da un popolo proveniente dalle coste dell’Africa settentrionale, ha ricevuto l’ agricoltura resiliente e senz’acqua (a eccezione di quella piovana) dai Fenici, ha conosciuto i Bizantini, gli Arabi hanno portato nell’835 d.C. l’uva Moscato di Alessandria e da questa i panteschi han fatto uva appassita Zaibib e si possono produrre oggi vini:
Frizzante
Spumante
Passito
Zibibbo dolce
Moscato Liquoroso
Moscato – vino secco

 

Nella etichettatura e presentazione dei vini è consentito l’uso della unità geografica più ampia “Sicilia”, ai sensi dall’art.29 comma 6 della legge 238 del 12 dicembre 2016 e dall’art.7 comma 4 del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata “Sicilia.
Il riferimento geografico alla regione “Sicilia” consente di armonizzare la denominazione “Pantelleria” in un contesto produttivo riconosciuto nel mondo.
Ma come si fa il Vino Passito di Pantelleria?
Parlando con gli isolani hanno definito tre metodologie utilizzate.
Da Uva Passita
Da vino aggiunto di uva Passita
Da uva raccolta da una seconda vendemmia dell’uva rimasta in pianta a completare la maturazione
Il vino Passito di Pantelleria deve provenire da uve sottoposte in tutto o in parte, sulla pianta o dopo la raccolta, ad appassimento al sole. È consentita la protezione delle uve da eventuali intemperie.
Solitamente, si ottiene da macerazione pellicolare a 6-8°C per 72 ore, svinatura e pressatura soffice, fermentazione in acciaio inox a 16-18°C in presenza di uve appassite al sole, svinatura e pressatura dell'uva passa aggiunta
Il vino ottenuto dovrà avere:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 20,00% vol di cui almeno il 14,00% vol svolto; acidità totale minima: 4,0 g/l; acidità volatile massima: 30 meq/l; estratto non riduttore minimo: 31,0 g/l.

Abbiamo trovato sull’isola molto di più estratto, molta più potenza, molto più cuore.

 

Dello stesso viaggio leggi anche L'uva che rimane e Concreta(mente) di Stefania Turato

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