05lug 2023
Masari, quando i vini nascono in una valle incontaminata
Articolo di: Fabiano Guatteri

Masari è un’azienda vitivinicola nata nel 1998 in Valle dell’Agno, percorsa dall’omonimo torrente, nelle Prealpi vicentine, zona Monti Lessini Durello DOC. Si trova in un territorio non assimilabile a quello delle altre valli confinanti che si susseguono a ovest sino ad arrivare al Lago di Garda.

 

Massimo Del Lago e Arianna Tessari,  fondatori nonché attuali proprietari dell'azienda, si trovarono cioè in un territorio da un punto di vista agricolo incontaminato, che vedeva a fronte di un fondovalle antropomorfizzato i versanti vallivi integri con qualche vigneto, piccole isole in mezzo ai boschi. In questo ecosistema poterono impostare un nuovo modello di agricoltura.

 

Ciò perché al contrario delle altre valli, la più nota delle quali è la Valpolicella, con una grande vitalità viticola, la Valle dell’Agno a metà dell’800 visse una rivoluzione economica e culturale che portò a un cambiamento radicale dello stile di vita e dell’economia, non più basate su un’agricoltura di sostentamento.

 

Ciò perché due famiglie molto influenti, Marzotto e Rossi, quest’ultima proprietaria della Lanerossi, costituirono una forte base economica. Rivoluzionarono cioè l’economia locale che dismessa l’agricoltura si impiegò nel lavoro di fabbrica molto più sicuro e remunerativo di quello nei campi. Nel 1998 Massimo Del Lago e Arianna Tessari, diedero inizio a un’analisi del territorio da cui scoprono che i due versanti della valle hanno una composizione del terreno completamente diversa. Infatti il versante occidentale è vulcanico mentre quello orientale è di origine calcarea con argilla nello strato superficiale e questa grande diversità dei suoli a pochissima distanza, 2 km, rappresenta una grande ricchezza. La zona vulcanica è più adatta alla produzione dei vini bianchi in quanto conferisce freschezza, mentre nella zona calcarea sono messi a dimora i vitigni a bacca rossa.

 

Abbiamo partecipato alla degustazione di una selezione dei vini più rappresentativi della casa, organizzata dall’agenzia di comunicazione PR Comunicare il Vino tenutosi presso il ristorante illiberty Milano.  

 

 

I vini in degustazione (foto 1)
 
Leon (foto 2)
È uno spumante Metodo Classico denominato Leon in omaggio al Leone di San Marco per legarlo anche da un punto di vista simbolico alla regione. È prodotto unicamente con durella, uva definita da un ciclo di vegetazione molto lungo, da ricchezza di acidità e da ph basso, caratteristiche che la rendono particolarmente adatta alla spumantizzazione. La vinificazione avviene in acciaio quindi il vino al momento dell’imbottigliamento per la presa di spuma, non viene addizionato con zucchero, ma con mosto conservato congelato. Dopo 36 mesi sui lieviti, il vino è sboccato.
Note gustative
Il colore è giallo paglierino brillante.
All’olfatto esprime note minerali e cremose unite a freschi sentori floreali.
In bocca il vino è fragrante sostenuto da grande freschezza e sapidità che lo rendono
particolarmente elegante
 
 
Agnobianco 2021 (foto 3)
La prima annata risale al 2005 ed era prodotta con uve garganega e durella; successivamente, attorno al 2015-2016 l’azienda effettuò un cambio, sia pur graduale, di rotta inserendo il riesling renano in sostituzione della garganega. Nell’annata 2021, il riesling rappresenta il 70% completato per il restante 30% da durella. Le note tipicamente floreali e fruttate del vino giovane diventano più complesse con il procedere dell’affinamento in bottiglia sino ad assumere mineralità che si accentua nel finale.
Note gustative
Colore luminoso con riflessi verdognoli.
Profumi floreali, fruttati, di agrumi cui si uniscono ricordi di erbe aromatiche.
In bocca è fragrante, sapido e persistente. Si intuiscono sentori minerali che ricordano, sia pure appena accennati, nuance di idrocarburi.
 
 
San Lorenzo 2017 (foto 4)
Da uve pinot nero in purezza, il pigiato fermenta in tini di legno; il vino ottenuto è elevato per un anno in barrique soprattutto nuove, quindi affina da un anno a un anno e mezzo in bottiglia. È prodotto nel versante orientale che è il più caldo ma nell’area più fresca, a 400-600 metri di altitudine. Nelle parti più calde dello stesso versante dimorano invece il merlot e il cabernet sauvignon. San Lorenzo è un vino vinificato alla borgognona, con presenza di raspo, circostanza fruttuosa solo se l’uva raggiunge il giusto grado di maturazione, deve essere cioè matura, diversamente vinificandola a grappolo intero il sapore dei tannini verdi, erbacei, vegetali rovinerebbe il vino. Le rese sono molto basse, da 30 a 40 quintali per ettaro, per cui lo sfoltimento delle gemme è significativo; diversamente, considerato appunto lo stress idrico e il substrato calcareo della pianta, rischierebbe di non arrivare a maturazione. La concentrazione delle uve conferisce morbidezza al vino.
Note gustative
Colore rosso rubino intenso.
All’olfatto si riconoscono piccoli frutti e spezie.
In bocca è morbido, avvolgente, dotato di piacevole vena fresca.
 


Masari 2018 (foto 5)
È il primo vino dell’azienda. Attualmente è prodotto con il 70% di cabernet sauvignon e il 30% di merlot. Il cabernet è diraspato, mentre il merlot è a grappolo intero. La vinificazione avviene i tini di legno e il vino è elevato in barrique per 24 mesi quindi è affiato in bottiglia.
Note gustative
Colore rosso rubino intenso e profondo.
Al naso è ampio con sentori fruttati di pesca e di piccoli frutti rossi, cui fanno da sfondo sentori speziati e di aromatiche.
In bocca è vellutato, rotondo e armonico, dotato di lunga persistenza.
 
 
MM Montepulgo 2015 (foto 6)
Nasce unicamente da uve ìmerlot ed è prodotto solo nelle grandi annate. Lo stile di vinificazione è quello degli altri rossi, con vinificazione in tini di legno. Il vino ottenuto è elevato in barrique per
per circa 60 mesi.
Note gustative
Colore rosso granato intenso e carico.
 Il profumo è ampio, intensamente fruttato, balsamico, con note di macchia mediterranea.
In bocca è morbido, avvolgente, di grande seduzione con note fruttate. Tannino soffice, ben integrato in un complesso armonico. Lunga la persistenza.
 
Antico Pasquale 2011 (foto 7)
È prodotto con uve durella sottoposte a una vinificazione particolare: dopo la raccolta le uve sono fatte appassire in un apposito locale ben areato sino alla Settimana Santa. I grappoli, completamente disidratati, sono quindi passati con una macina e la massa ottenuta è lasciata per 5 mesi in vasca chiusa. A settembre la massa è pressata, e il vino è elevato in barrique per circa 10 anni.
Note gustative
Possiede colore ambra brillante che ne annuncia la grande complessità.
Al naso è complesso con note di frutta, di albicocca candita, di pesca gialla, di agrumi, poi foglia di tè nero, tabacco.
In bocca rivela un’inaspettata freschezza che bene equilibra la dolcezza intensa, la ricchezza, l’ampiezza gustativa. Il sorso è lungo con persistenza infinita.
 

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