08giu 2021
VILLA FRANCIACORTA, STORIE DI IERI E DI OGGI
Articolo di: Michele Pizzillo

Alessandro Bianchi (nella foto 2 con la figlia Roberta) è stato uno dei pionieri del Franciacorta dove, nel 1960, aveva fondato una delle aziende storiche, Villa Franciacorta, quando divenne proprietario del borgo medievale omonimo, nel comune di Monticelli Brusati. D’allora il grazioso borgo che aveva curato amorevolmente poi affiancato dalla figlia Roberta e dal genero Piero Pezziol, è diventato meta di appassionati dei grandi vini della Franciacorta che anche grazie alla famiglia Bianchi hanno fatto la storia dell’enologia italiana di qualità. Venuto a mancare il 14 marzo dell’anno scorso, a 85 anni di età, a causa del Covid-19, per Bianchi non è stato possibile organizzare un funerale. Di questo la figlia Roberta  non si da pace così, tant’è che al momento del triste evento, scrisse “Caro papà te ne sei andato senza che potessi tenerti la mano, non me l’hanno permesso. Ti chiedo perdono papà ma sappi che non ti ho abbandonato, avrei fatto di tutto pur di stare con te. Tu vivrai in me e attraverso me e porterò nel cuore la gioia di questo abbraccio. So che non ti fermerai mai .

 

Ovunque tu sarai troverai qualcosa da fare qualcuno da aiutare. L’eredità più importante che da te ho ricevuto sono stati i valori dell’amore incondizionato, della fede, dell’onestà, della rettitudine, della carità. Dentro di me porto la tua stessa gioia di fare con passione e serietà continueremo insieme a collaborare perché so che troverai il modo di comunicare con me e ispirarmi. Non avrei potuto avere padre migliore. Ciao amore mio”.

 

Appena c’è stata la possibilità di promuovere una manifestazione per rendere omaggio all’illuminato imprenditore che fu anche fra i fondatori del Consorzio di tutela del Franciacorta, Villa Franciacorta ha diramato un documento con poche toccanti parole “Ora, finalmente, siamo lieti di comunicare che venerdì 11 giugno, alle ore 17, si terrà la messa esequiale in onore del fondatore di Villa Franciacorta, presso la sede stessa. Per chi di Voi non potesse intervenire, anche una preghiera in Suo ricordo a quell’ora sarà un pensiero gradito. Vi chiediamo gentilmente di non far recapitare fiori, ma destinare quanto da Voi disposto in beneficenza.

 

L’Azienda per l’occasione rimarrà chiusa in segno di lutto. Non vi sarà alcun evento correlato, in segno di rispetto”.

 

Per la famiglia, questa cerimonia religiosa è un omaggio ad un vero galantuomo che per la sua lungimiranza e le intuizioni nel capire le potenzialità che aveva percepito quando si immerse nella produzione di vino, ha dato la possibilità a milioni di appassionati di vino di avere a portata di mano delle grandi bollicine capaci di soddisfare le proprie aspettative di raffinati consumatori di spumanti. Oltre a contribuire alla crescita del vigneto franciacortino oggi arrivato a 3.229 ettari (81% a Chardonnay, 15% a Pinot nero, 3% a Pinot bianco e 1% ad Erbamatt) che possono produrre Franciacorta doc, di cui 2.902 riconosciuti a docg. Mentre i 29 produttori di vino che il 5 marzo del 1990 fondarono il Consorzio di tutela, oggi sono 121, con una produzione, nel 2020, di 15,6 milioni di bottiglie.

 

Abbiamo incontrato Alessandro Bianchi il 14 dicembre del 2019 al tradizionale spiedo di Natale che la famiglia Bianchi organizzava a Monticelli Brusati, a Villa Franciacorta, per incontrare ristoratori, enotecari, clienti e alcuni giornalisti. In quell’occasione partecipammo anche alla verticale di Gradoni (foto 3), che comprendeva 9 annate (1994-1996-1998-1999-2000-2001-2002-2003-2005) di Terre di Franciacorta, prima di diventare Curtefranca doc, con la vendemmia 2008 (uvaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Nebbiolo e Barbera) che concluse una bellissima immersione nei rossi - e che rossi - in terra di grandi bianchi. E, Gradoni è davvero un grande rosso.

 

Nel frattempo dalle cantine di Monticelli Brusati è uscito un altro grande vino, il Franciacorta Extra Brut Millesimato docg 2015, ottenuto da uve Chardonnay con l’aggiunta del 10% di Pinot nero. Parziale affinato in barrique per 6 mesi e successivi 48 mesi di permanenza sui lieviti, nel calice si presenta con un colore giallo paglierino brillante. Perlage fine e persistente. Al naso è elegante e complesso, il bouquet si presenta ampio e di grande personalità, con la nota citrina di lime che si sposa con il carattere della barrique. In bocca è fresco, sapido e di buona struttura. E’ vino capace di crescente complessità e lunga e positiva evoluzione nel tempo.

 

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