18mar 2023
Per la festa del papà, vini che richiamano nel nome un qualche avo
Articolo di: Michele Pizzillo

Festeggiamo il papà con un pizzico di originalità sulla tavola? Si può fare, perché ci vuole poco per arricchire una bella tavola con qualcosa che non è nuova ma, forse, nessuno ci aveva pensato di farlo prima. Cioè, abbinare ai piatti scelti per festeggiare il papà, il vino che richiamano nel nome un qualche avo che – in questo caso - ha avuto un ruolo importante in azienda. Così, abbiamo pensato di selezionare 12 etichette che riteniamo adatte per ricordare genitori o nonni che hanno avuto un ruolo importante sia nella familiare che in quella dell’azienda vinicola. Quasi sempre si tratta di una produzione molto selezionata perché l’idea è quella di omaggiare i propri avi con i vini ottenuti dalle uve migliori, magari provenienti dalle vigne storiche di ogni singola azienda.

Pensiamo che sia una idea valida anche per invogliare a ricordarsi dei propri avi pure quando si è a tavola, magari ancora più ampia, perché è un giorno di festa che molte famiglie ritengono importante da ricordare e, pertanto, scelgono di allargarla a familiari ed amici.
Questa a nostra selezione per la Festa del Papà 2023


Augusto doc Montello Colli Asolani 2018 (foto 1)
Giusti Wine – Nervesa della Battaglia (Tv)
Fra le sue tante iniziative, Ermenegildo Giusti è anche impegnato nel recupero di recantina, vitigno autoctono del Montello molto amato dai nobili veneziani e poi, misteriosamente, scomparso. Riscoperto solo in epoca recente, le uve recantina danno dei vini sorprendenti, con profumi inebrianti e pure molto versatili negli abbinamenti con il cibo. “Per noi – dice Ermenegildo - rappresenta l'espressione massima del territorio, un vino che è un piacere scoprire anno dopo anno” e, così, il suo recantina ha deciso di dedicarlo al padre Augusto. Un vino rosso affinato per 12-24 mesi in botti di rovere di Slavonia da 2,5 tonnellate. Segue poi un affinamento in bottiglia di 6 mesi. Un lavoro che permette di avere un vino di colore è rosso rubino intenso e brillante con un'ottima trasparenza. Al naso ha un profumo intenso con note fruttate di prugna rossa e ribes nero (cassis) e note floreali di viola mammola e ciclamino, nonché muschio e una nota minerale che ricorda il terreno appena arato. In bocca è un vino morbido e vellutato, con tannini dolci e piacevolmente acido nel retrogusto. Servito a 14-16°C, è adatto per accompagnare carni rosse e selvaggina soprattutto da pelo; ottimo anche con il petto d’anatra, la faraona al forno e i formaggi di media stagionatura. Sorprendente con pesci importanti.


Giustino B. Valdobbiadene Prosecco superiore extra dry docg 2021 (foto 2)
Ruggeri – Valdobbiadene (Tv)
È un Prosecco ormai “abbonato” al massimo premio di Gambero Rosso, i famosi 3 bicchieri, ribadendo così la capacità di esprimere al massimo il suo potenziale e il suo stile. E, quindi, un bell’omaggio a Giustino Bisol, che fondò questa azienda con l’obiettivo di creare un Prosecco dalla struttura complessa in grado di esprimersi ed evolvere con il passare del tempo. Questa peculiare longevità è ottenuta grazie allo stile Ruggeri, un modus operandi e una filosofia innovativi che prevedono, al termine della seconda fermentazione, l’affinamento dei propri vini sui lieviti per periodi di oltre 3 mesi e, in particolare, per Giustino B di circa 5 mesi. A questo si aggiunge un’accurata selezione delle uve durante il periodo della vendemmia e la scelta della migliore base spumante per la creazione di questo Prosecco Superiore che presenta un peculiare colore giallo dorato luminoso e una effervescenza molto fine. I profumi sono decisi e intensi, richiamando note floreali d’acacia e soprattutto un fruttato maturo a polpa bianca, con sfumature agrumate di pompelmo rosa e scorza di cedro. Il sorso è venato di una decisa presenza minerale e ottima sapidità oltre a mostrare una morbidezza ai sentori di pesca gialla e mela, chiudendo con una buona persistenza. Uno spumante valido per accompagnare ogni occasione di brindisi e gli aperitivi o antipasti composti di finger food salati.


La Botte di Gianni–Masciarelli (foto 3)
Tenute Masciarelli – San Martino sulla Marrucina (Ch)
Si tratta di una limited edition La Botte di Gianni, dedicata al fondatore dell'azienda Gianni Masciarelli e nasce da una storia particolare. Qualche anno fa Marina Cvetic trova in cantina due tonneaux di rovere francese da 700 litri che erano stati acquistati dal marito Gianni Masciarelli in occasione di una delle sue tante ricerche che faceva prima di avviare un nuovo progetto che, purtroppo, non aveva fatto in tempo a realizzare. Nella vendemmia del 2010 Marina decide di vinificare e lasciar affinare per 30 mesi nei due tonneaux un bianco e un rosso. Nasce così la super limited edition "La Botte di Gianni" che si compone di
Trebbiano d'Abruzzo doc riserva e Montepulciano d'Abruzzo doc riserva della vendemmia 2016, all’incirca 900 bottiglie per tipo, imbottigliate e numerate manualmente. Creando, così, la linea che più di ogni altra della ricca proposta dell’azienda fondata nel 1981 esprime al massimo l'artigianalità di Masciarelli.
Il Montepulciano d'Abruzzo doc riserva 2016 ha un bel colore rosso rubino quasi impenetrabile. Al naso prevalgono i sentori fruttati sostenuti da un bel carattere speziato. Il corpo è pieno, molto denso e potente, la beva ricca e succosa grazie alla grande freschezza, un sottofondo sapido e un tannino elegante che lo rende esaltante. Un vino da conservare perché riserverà grandi sorprese negli anni.
Il Trebbiano d'Abruzzo doc riserva 2016 è un vino di colore paglierino brillante e luminoso. Il profumo è intenso, con fette di lime, mele, frutta tropicale e grande mineralità. In bocca è sapido, fresco, con un finale piacevolmente ammandorlato. Vino da grandissima longevità.
Entrambe le bottiglie sono proposte in una sola cassetta in legno.


Per Lui riserva Salice Salentino doc 2017 (foto 4)

Leone de Castris – Salice Salentino (Le)

È stata la prima etichetta con cui Piernicola Leone de Castris ha voluto per omaggiare il padre Salvatore che aveva continuato a tenere a livelli altissimi l’immagine che all’azienda aveva già assicurati il nonno Don Piero Leone. Da una singola etichetta, poi, è nata addirittura una la linea produttiva “Per Lui” che attualmente presenta 4 referenze ottenute da uve autoctone: Salice Salentino, Rosso, Primitivo, Susumaniello. Le uve negroamaro utilizzate per produrre questo splendido vino sono selezionate in un vigneto che supera i 40 anni, con la vite allevata ad alberello e, quindi, la raccolta è manuale, nella prima decade di ottobre, dopo un appassimento naturale in pianta. Il mosto svolge la fermentazione alcolica con macerazione per almeno 20 giorni e dopo viene messo in barrique di rovere francese per la fermentazione malolattica ed un successivo affinamento di 12 mesi. Un percorso che permette di avere un vino di colore rosso rubino intenso a trama fitta. All’olfatto è un insieme di sensazioni che vanno dalla frutta rossa matura alla confettura, passando per i sentori di macchia mediterranea tipici del negroamaro. In bocca è portentoso, suadente ed estremamente equilibrato con tannini dolci e un retrogusto quasi ammandorlato e, comunque, lunghissimo.

Per Papà Nebbiolo Pavia IGT (foto 5)

Castello di Cigognola – Cigognola (Pv)

Vino ottenuto da nebbiolo in purezza che nasce come pensiero affettuoso e intimo per ricordare Angelo Moratti che la tenuta dell’Oltrepò Pavese condivide con tutti i papà. Il Pavia igt, dopo una lunga macerazione, affina 12 mesi in botte piccola e per 24 mesi in bottiglia, diventa un vino di colore rubino trasparente, tipico della varietà. Al naso sprigiona una sinfonia di note di frutti rossi e di cuoio. Al palato è balsamico con spezie dolci che rimandano al legno. Il corpo è elegante e ben integrato, testimone della qualità che può caratterizzare il Nebbiolo dell’Oltrepò Pavese.
Insomma, un grande vino che come tutti i grandi, bastano poche parole per farsi capire.


Roeno Il Vino del Fondatore rosso della Vallagarina igt 2018 (foto 6)

Cantina Roeno – Brentino Belluno (Vr)

Roeno Il Vino del Fondatore si ispira Rolando Fugatti, fondatore dell’azienda, che lo produsse nel 1996 coniando il nome dal “Ro” – da Rolando, ideatore di questo vino, assieme al figlio Giuseppe – ed “eno”, dal greco enos (vino). E’ un blend di uve cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot che sottoposte ad una meticolosa vinificazione ed affinamento, raggiunge la sua maturità dopo 3 anni dalla vendemmia. E, nel bicchiere, si presenta con un colore rosso rubino intenso. Profumo ampio, di grande complessità, con spiccate note speziate e minerali che evolvono verso percezioni fruttate di marasca, ribes e prugna. In bocca, il racconto del fondatore trova il finale perfetto in una trama tannica morbida, ben evoluta che lascia spazio a sapori eleganti e persistenti. Servito a 18° è ottimo con primi piatti saporiti, carne rossa, selvaggina, formaggi di media e lunga stagionatura.


Sangiorgio Umbria igt rosso 2018 (foto 7)

Lungarotti – Torgiano (Pg)

Giorgio Lungarotti, era una personalità capace di occultarsi per mettere in primo piano solo i grandi vini che produceva lui e i suoi colleghi che condividevano questo stile di vita che ha fatto crescere molto l’immagine dei vini italiani. Siamo convinti che una personalità del genere difficilmente avrebbe – o anche, avrebbe voluto – un vino dedicato e se stesso e, così, per questo rosso di grande struttura e da lungo invecchiamento prodotto per la prima volta nel 1977, ha pensato a Sangiorgio anche se tutto richiama il Giorgio fondatore della cantina e fra i primi, negli anni ’60, ad introdurre il cabernet sauvignon per poi utilizzarlo con il sangiovese come in questo caso per produrre un grande rosso da lungo invecchiamento. Sangiovese e cabernet sauvignon sono presenti in parti uguali ma provenienti da vigne diverse. La fermentazione avviene in acciaio con macerazione sulle bucce per circa un mese. Seguono 12 mesi in barrique e un anno in bottiglia. Il colore è rosso rubino profondo con sfumature violacee. Bouquet intenso, ampio, complesso tra sentori di frutta rossa e spezie dolci. In bocca è avvolgente, armonico, di grande concentrazione, con tannini fitti e caldi e note di confettura di more e di ribes; finale molto lungo e gradevolmente fresco. Se ben conservato Sangiorgio è vino da lunga vita. Servito a 16°-18°, è ottimo pappardelle al cinghiale, lepre in salmì, arrosto allo spiedo, formaggi stagionati, manzo alla Stroganoff con pirozhiki di verdure, Solyanka (zuppa di carne).
In etichetta è riportato il disegno preparatorio di Raffaello per «San Giorgio e il drago», conservato alle Gallerie degli Uffizi. D’altronde Giorgio Lungarotti, insieme alla moglie Maria Grazia, è stato anche pioniere nel capire che il binomio vino-cultura avrebbe poteva essere un grande strumento di promozione del territorio in tutto il mondo.


S.C. 31 metodo classico Conegliano Valdobbiadene docg Prosecco Superiore pas dosé (foto 8)

Bellenda – Vittorio Veneto (Tv)

S.C. 1931 Sergio Cosmo e al suo anno di nascita, fondatore di Bellenda, a cui è dedicato questo Prosecco superiore che con un approccio innovativo e creativo, si è ritagliato una nicchia produttiva esclusiva con il metodo classico e processi naturali di fermentazione. E’ una bollicina non convenzionale dalla personalità decisa, realizzata con uve glera provenienti dalle colline attorno a Vittorio Veneto, con fermentazione che avviene tra acciaio e legno, senza controllo della temperatura, a cui segue una leggera malolattica prima della presa di spuma. Dopo un affinamento su fecce fini per tre mesi, la spumantizzazione in bottiglia e la sosta sui lieviti per 22-24 mesi precedono la successiva sboccatura e ricolmatura senza dosaggio. Il colore è con riflessi verdolini. Perlage fitto e durevole. Al naso si presenta intenso e persistente, fine, con sentori floreali fruttati e vegetale-aromatici di fiori bianchi e acacia, mela golden, frutto della passione. In bocca è secco, fresco, molto sapido, di equilibrata struttura e persistenza, con gradevole fondo sapido-amarognolo. Servire a 6-8 ° in calice ampio da Prosecco. E’ ottimo aperitivo si sposa magnificamente con antipasti e risotti. Da provare su carni bianche al forno. Ha una buona evoluzione nei due anni successivi alla sboccatura. Ben conservato evolve raggiungendo una buona complessità sia al naso che in bocca nei 5 anni successivi.


Senatore Primitivo doc Gioia del Colle 2017 (foto 9)

Coppi – Turi (Ba)

L’omaggio è ad uno dei protagonisti della valorizzazione del territorio, con al centro Gioia del Colle, dove Don Indellicato, alle fine del ‘700, cominciò ad allevare il primitivo. E, cioè, ad Antonio Michele Coppi, lungimirante enologo che ha fondato la Casa vinicola Coppi e che per una legislazione è stato anche Senatore della Repubblica. Così i figli hanno pensato di dedicargli un vino fra i migliori della sua produzione, visto che quasi sempre conquista i Tre bicchieri di Gambero Rosso e arricchisce il proprio medagliere con molti altri riconoscimenti. E’ ottenuto da uve primitive selezionate nel proprio vigneto che si trova in uno degli habitat più vocate per la vigna, Marchione, dove la vite è ancora allevata ad alberello. L’uva viene raccolta nella prima decade di settembre e dopo la pigiatura segue la fermentazione alcolica sulle per permettere l’estrazione di tutte le sostanze pregevole che contengono. L’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia da 50 hl per una durata di 12 mesi. E, così, si ottiene un gran bel vino di colore rosso intenso con tonalità violacee. Il profumo è abbastanza intenso e persistente e lievemente speziato. In bocca è secco, caldo, morbido, abbastanza tannico, sapido e con una lunga persistenza. Ampio anche la possibilità di abbinamenti tra primi piatti con condimenti saporiti, carne, formaggi stagionati.
Se conservato bene, Senatore ha una capacità di invecchiamento che supera i 15 anni.


UCB – Ugo Contini Bonacossi igt 2018 (foto 10)

Capezzana – Carmignano (Po)

Capezzana è un’azienda millenaria visto che la sua storia risale all’804 d.C. Fra i proprietari ci sono stati i Medici mentre la presenza della famiglia Contini Bonacossi è del1920 e, da subito, hanno ulteriormente valorizzato questa eccellenza presente in una delle zone più belle di Carmignano. Una sintesi è proprio questo sangiovese in purezza che nasce nella vigna «Viticciana» “voluta dal nostro papà – scrivono i figli di Ugo Contini Bonacossi, dedicandogli il vino -, con la caratteristica di avere i filari interrotti da due strade a «giropoggio», in contropendenza, che canalizzano l’acqua piovana e evitano l’erosione della preziosa terra. I filari sono abbelliti da piante di rosa da lui scelte e con amore annaffiate in estate”. L’esposizione è perfetta. L’uva viene raccolta a mano, vinificata in vasche di acciaio, con 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13 di macerazione con le bucce prima della svinatura. La fermentazione malolattica avviene in barriques di rovere francesi t nuove. Mentre per l’invecchiamento di 18 mesi vengono usate metà barriques nuove e metà usate. Segue un affinamento di 12 in bottiglia.
Nel calice il vino è di colore rosso rubino. Il profumo è intenso, fruttato con note speziate e floreali nonché sentori di tabacco e tutto elegantemente amalgamato. In bocca ritorna l’eleganza del bouquet con, in più un tocco di raffinatezza assicurata da note speziate abbastanza persistenti che insieme a sentori di frutta rossa, menta, vaniglia e tannini setosi, fanno un vino equilibrato, caldo, di grande beva e con un lungo retrogusto finale davvero avvolgente.
A tavola i compagni ideali sono le carni e i formaggi stagionati, con il vino servito a 18°.
Di questa annata sono stati prodotti 2.534 bottiglie a 0.750, 208 magnum da 1,5 litri e 16 da 3 litri.


Valentino cuvée brut vino spumante Cuvée del Fondatore (foto 11)

Casa Paladin – Annone Veneto (Ve)

Porta il nome del fondatore dell’azienda, Valentino Paladin questo spumante ottenuto da uve vendemmiate precocemente e pressate in maniera soffice per conservare la freschezza guastativa e i loro aromi tipici. La fermentazione del mosto avviene a temperatura controllata per esaltare le note fruttate. Per la presa di spuma è stato scelto il Metodo Martinotti, con frequenti battonage, per esaltarne la finezza e la
fragranza. Segue quindi un adeguato periodo di affinamento in bottiglia per accentuarne l’equilibrio e la morbidezza. Alla degustazione il vino rivela un colore giallo paglierino e un perlage fine ed elegante. Il profumo è delicato e floreale, come si addice ad un grande spumante. Al palato è finissimo e secco ed esprime anche una piacevole sensazione di freschezza, unitamente a buona struttura e persistenza. E’ un vino perfetto per accompagnare ogni piatto di pesce: dagli antipasti ai primi delicati come il risotto con crema agli scampi, fino alle portate elaborate e saporite. Ottimo vino d’ingresso e da aperitivo. Va degustato a 6°C.


Vincenzo Comi Riserva del Fondatore Oltrepò Pavese metodo classico pinot nero docg 2011 (foto 12)
Travaglino – Calvignano (Pv)

Solo uve pinot nero selezionate prevalentemente nella Vigna del Portico e nelle altre vigne più vecchie di questa storica e bellissima azienda che sarebbe più corretto indicarla come un immenso borgo storico punteggiato di antiche cascine circondate da vigneti che si alternano al bosco e ai seminativi. Un posto da visitare e programmando una sosta abbastanza lunga perché è da vivere. Le uve pinot nero vengono vinificate in bianco con pressatura soffice e resa del 45%. Fermentazione a 18°C in acciaio e tiraggio nel maggio successivo alla vendemmia assemblando i migliori vini base, prodotti con le uve dei vigneti più antichi. Almeno 60 mesi sui lieviti. Il remuage manuale, poi, esalta l’artigianalità di un prodotto unico, che conserva una straordinaria capacità di evolvere nel tempo. Il colore giallo paglierino carico, il caratteristico profumo ricco di sentori di crosta di pane e frutta matura, il perlage fine e persistente completano la carta di identità di un vino elegante, raffinato e, ovviamente, ideale in abbinamento ad una cucina di qualità, oltre che perfetto per creare in ogni occasione l’atmosfera giusta per brindare.


E, poi, pensiamo che sia interessante segnalare la simpatica iniziativa della Tenuta Cavalier Pepe di Sant’Angelo All’Esca, in provincia di Avellino, che per la festa del papà propone una bella confezione di Brancato (foto 13), uno strepitoso Fiano di Avellino riserva, con dei simpatici gadget allegati. Oltre alla possibilità, proprio il 19 marzo, di vivere – nel ristorante La Veduta - l’esperienza di scoprire i Formaggi Irpini e lasciarsi avvolgere dalle sensazioni che questi regalano specialmente abbinati con i vini della Tenuta Cavalier Pepe come, in particolare, il Fiano di Avellino Brancato riserva 2013, il Taurasi riserva docg La Loggia del Cavaliere del 2011. Tutto arricchito da una salutare passeggiata tra vigneti e oliveti secolari. Per i bambini ci sarà organizzato un laboratorio di avvicinamento agli aromi, con degustazione alla cieca di marmellate, salumi e formaggi.

Infine, come promemoria per le prossime festività o ricorrenze, ricordare che La Montina, di Monticelli Brusati, una delle più belle aziende della Franciacorta dove produce bollicine di grande qualità, in occasione delle ricorrenze si organizza per personalizzare, su richiesta dei consumatori, le bottiglie che produce o le confezioni regalo che propone in particolari occasioni.

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