14ago 2021
5 VINI BIANCHI PER LA GRIGLIATA DI FERRAGOSTO (DI CARNE)
Articolo di: Fabiano Guatteri

I vini bianchi, serviti freddi, ma non ghiacciati, accompagnano i pranzi e le cene estive e sono molto gradevoli da sorseggiare soprattutto nei giorni di canicola quando diventa difficile stappare un vino rosso. Ma con la grigliata di Ferragosto, che è di carne, che cosa bere? Vanno sicuramente bene i vini rossi, ma andrebbero presi in considerazione i bianchi. Questi non sono solo esili e timidi, e possono essere complessi e strutturati.

 

L’abbinamento che voleva i vini rossi con le carni e i bianchi con i pesci è ormai tramontato. Ciò perché non è vero che i rossi siano per definizione tutti più strutturati dei bianchi. Vi sono bianchi concentrati e complessi che hanno maggiore corposità di rossi freschi e beverini. Pertanto vi sono vini rossi che possono abbinarsi ai pesci come abbiamo suggerito qui, così come vini bianchi alle carni.

 

Veniamo pertanto alla grigliata di Ferragosto. Oltre alla tagliata o alle bistecche di manzo, ossia carne rossa, in genere le carni sono bianche come il pollo, le paillard e la punta di vitello, le costine, le braciole e le salsicce di maiale. Le carni bianche, che son le più delicate, si accompagnano felicemente a vini bianchi corposi. Per quanto riguarda le rosse, la cottura alla griglia, specie quando lascia la sezione più interna praticamente cruda, non è paragonabile per intensità a quelle in umido. Infatti si tratta di una breve cottura che non porta a concentrazioni di sapore come nel caso delle cotture prolungate come gli stufati e pertanto non richiede vini rossi molto complessi. Conseguentemente un bianco “corposo” spesso è un’ottima scelta.

 

Vi consigliamo alcune meritevoli etichette. Vi piaceranno al punto che troverete anche altre occasioni per stapparle.

 

1934 Sicilia Doc 2019 CVA Canicattì (foto 2) 
CVA Canicattì è una cooperativa siciliana che opera in provincia di Agrigento. Nata nel 1969, conta trecento piccoli produttori. Vi è molta attenzione per le uve autoctone senza rinunciare all’apporto di qualche vitigno internazionale, così come la Cooperativa è aperta alle innovazioni tecnologiche, quando si rivelano migliorative. 1934 Sicilia Doc 2019, è un’etichetta dedicata al conterraneo Luigi Pirandello: 1934 è l’anno in cui lo scrittore fu insignito del Premio Nobel della Letteratura.


E’ prodotto con uve grillo e chardonnay presenti in ugual misura, raccolte e vinificate separatamente. Alle vendemmie, rigorosamente notturne, seguono le spremiture soffici: il mosto delle uve grillo fermenta in vasche di acciaio a temperatura controllata mentre quello dello chardonnay in barrique. Successivamente entrambi i vini sono elevati in barrique sui lieviti per 8 mesi, infine il vino assemblato affina 9 mesi in bottiglia.

 

Note gustative
Nel calice il colore è giallo paglierino.
Profumi di frutta matura, nuance di agrumi, ricordi floreali di fiori bianchi e reminiscenze di macchia mediterranea.
In bocca il sorso è teso grazie alla freschezza che ben bilancia la ricchezza di questo vino pieno, morbido, dotato di piacevole e di ampio corredo aromatico e di mineralità.

 

 

Chardonnay Trentino Doc Vigna Loré 2019 Cantina di Riva  (foto 3) 
L’Associazione Agraria Riva del Garda nasce nel 1926 per promuovere l’agricoltura dell’Alto Garda. Circa trent’anni dopo, nel 1957, nasce la Cantina e dopo poco meno di un decennio il Frantoio. Dal 2000 l’Associazione diventa Società Cooperativa per valorizzare il lavoro di Cantina e Frantoio. La linea aziendale si basa su due capisaldi ossia filiera corta e km zero. I vini prodotti sono quelli tipici del territorio. Diverse le linee proposte.

 

Tra queste Selezioni, ottenuta dai vigneti maggiormente vocati dell’Alto Garda Trentino
Da Selezioni, nasce Chardonnay Trentino Doc Vigna Loré  da uve chardonnay (85%) completate da uve Manzoni bianco. Dopo la vendemmia ha luogo la criomacerazione delle uve per 4-5 ore per estrarre gli aromi primari che si trovano all’interno delle bucce. Segue la fermentazione del solo mosto in barrique e in tonneau. Il vino ottenuto matura negli stessi legni sui lieviti sino a fine maggio; imbottigliato, affina altri 5 mesi prima della commercializzazione.

 

Note gustative
Nel calice riflette colore giallo paglierino.
Profumi di mela golden e di fiori bianchi, sentori vanigliati e di pasta di nocciole.
In bocca è morbido, avvolgente, intenso, piacevolmente fresco con evidente nota minerale. E’ elegante, persistente, complesso.

 

Puntay Chardonnay Alto Adige Doc 2019 Erste-Neue (foto 4) 
Il prestigioso brand altoatesino dopo la fusione con la Cantina Kaltern, ha mantenuto la ragione sociale Erste-Neue. La linea della cantina si è rinnovata: ora la produzione si articola in due linee, una che potremmo definire di vini base e l’altra, Puntay, che rappresenta il top di gamma con ricerca dei vigneti più vecchi e più vocati e con impiego di tecniche di vinificazione che includono il legno. Ciò che accomuna la linea Puntay è l’eleganza che possiamo definire in rapporto all’acidità tenendo conto che oltre all’acidità fissa gioca un ruolo molto importante il ph

 

Per la produzione dello Chardonnay Puntay è, sia pur parzialmente, utilizzata la barrique, e viene svolta una parziale malolattica. Per evitare di estrarre potassio e quindi di abbassare l’acidità e alzare il ph, si procede con pressatura dell’uva intera, tecnica utilizzata anche per le basi spumante. Fermentazione e maturazione si svolgono in legni di diverse capacità in genere botti grandi e tonneau, per questa annata anche in barrique.

 

Note gustative
Colore giallo paglierino con sfumature verdi.
Al naso profumi freschi, fruttati di mela, pesca, fiori bianchi con leggeri sentori di erbe aromatiche e vaniglia.
In bocca è pieno, strutturato, complesso elegante con acidità fine tenue e con ben espressa mineralità, in particolare di pietra focaia. E’ un vino verticale, elegante, agile, complesso e al tempo stesso di piacevole bevibilità.

 

 

Vermentino di Gallura Superiore Berù 2015 Siddùra (foto 5) 
Siddura è una cantina sarda che si trova nel cuore della Gallura. Produce vini che sono espressione del territorio. Eleganti, intensi, ricchi di personalità, sono il risultato di uno stile di vinificazione capace di interpretare la tradizione, utilizzando gli strumenti più attuali. Nel Vermentino di Gallura Superiore Berù 2015 troviamo la purezza espressiva più totale, l’essenza del Vermentino sardo.

 

Le uve vermentino di Gallura , raccolte manualmente con cernita dei grappoli, sono diraspate, quindi sottoposte prima a una macerazione pellicolare, quindi il solo mosto ottenuto con pressatura soffice è fatto fermentazione in barrique per circa due settimane. Il vino è poi elevato sempre in barrique e dopo 8 mesi è affinato in bottiglia.

 

Note gustative
Colore giallo paglierino che vira a tonalità calde e dorate.
Al naso è un gioire di sfumature di profumi che comprende note agrumate, ricordi fruttati di frutto della passione, sentori di pasticceria, di miele, di aromatiche come timo oltre a spezie dolci, e ancora nuance minerali e balsamiche.
In bocca è complesso, concentrato e il frutto emerge senza essere minimamente messo in ombra dalla presenza del legno: è corposo, morbido senza essere zuccherino, fresco, minerale, suadente.

 

 

Villa Bucci Verdicchio Dei Castelli Di Jesi Classico Riserva Doc 2015 Bucci (foto 6) 
Villa Bucci è un’azienda marchigiana sita in provincia di Ancona. A conduzione familiare, ha origini secolari che risalgono al Settecento. Il vitigno più rappresentativo della casa e il verdicchio con uve allevate a conduzione biologica certificata. Riteniamo che Villa Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva doc sia un vino capace di rappresentare al meglio l’identità del Verdicchio. Le uve verdicchio sono allevate a un’altitudine di 340-360 metri.

 

Dopo la spremitura soffice, la fermentazione alcolica ha luogo in acciaio con i lieviti presenti naturalmente sulle bucce. Il vino ottenuto è elevato in botti di rovere di Slavonia di 50-75 hl per 12-18 mesi e poi affina in bottiglia per almeno un anno, pratica adottata già negli anni ottanta quando era quasi inesistente il legno per i vini banchi.

 

Note gustative
Colore giallo paglierino intenso con sfumature verdi.
Al naso si riconoscono sentori fruttati di mela, di frutta secca e anche nuance agrumate che si mescolano a ricordi di ginestra e poi di macchia mediterranea, di pietra focaia e sentori speziati.
In bocca è elegante, morbido, di solida struttura, fresco, vibrante ed è armonico, con lungo finale ammandorlato.

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Photo Credits

Photo 1 : juergen 4711 da Pixabay 
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