06nov 2019
GUIDA MICHELIN ITALIA 2020: SALITE, DISCESE E NOVITA’
E’ uscita la guida Rossa 2020. Le novità tra stelle perse e stelle acquisite... e alcune sorprese
Articolo di: Laura Biffi

Si è tenuta oggi al Teatro Municipale di Piacenza la presentazione della 65a edizione della Guida Michelin Italia 2020. La Rossa, la guida più temuta per l’aura di mistero che accompagna i suoi ispettori sempre e rigorosamente in incognito durante le loro visite, criticata alla perdita delle stelle ma allo stesso tempo la più ambita dagli chef di tutti i paesi del mondo.

 

La Guida Michelin Italia 2020 comprende più di 2000 ristoranti di cui 264 Bib Gourmand ( ristoranti che si distinguono per l’ottimo rapporto qualità-prezzo e propongono un’esperienza gastronomica a meno di 35 Euro ), 328 monostella, 35 due stelle e 11 tre stelle per un totale di 374 ristoranti stellati italiani. Le novità di quest’anno sono molteplici a partire dall’ importante fluttuazione dei monostella, 13 ristoranti hanno infatti perso la stella e ben 30 l’hanno guadagnata, confermando il trend degli ultimi anni di ascesa di molti ristoranti.

 

Perdono la stella Michelin i ristoranti:
I due buoi ad Alessandria, San Marco a Canelli, Pomiroeu a Seregno, La Locanda del notaio a Pellio Intelvi, Locanda stella d’oro a Soragna, Poggio Rosso a Castelnuovo Berardenga, Winter Garden by Caino a Firenze, Relais Blu a Massa Lubrense, Mosaico a Ischia, Vairo del volturno a Vairano Patenora, Caffè les paillotes a Pescara, La sponda a Positano, Alpes a Sarentino.

 

Guadagnano una stella Michelin i ristoranti:
Da Gorini a Bagno di Romagna, Iacobucci a Castel Maggiore, Apostelstube a Bressanone, L’asinello a Castelnuovo Berardenga, Santa Elisabetta a Firenze, Gucci Osteria a Firenze, Virtuoso a Scarperia Lucigliano, Lunasia a Viareggio, Petit Royal a Courmayeur, Glicine ad Amalfi, Monzù a Capri, La Tuga a Ischia, George a Napoli, Il flauto di Pan a Napoli, José Restaurant a Torre del Greco, Idylio by Apreda a Roma, Atelier a Domodossola, Fre a Monforte d’Alba, Condividere a Torino, Casa Matta a Manduria, Memorie di Felix Lo Basso a Trani, Otto Geleng a Taormina, Zash a Riposto, Impronte a Bergamo, L’Aria a Blevio, Villa Naj a Stradella, L’alchimia a Milano, It Milano a Milano, Storie d’amore a Borgoricco e Parco di Villa Grey a Forte dei Marmi.
Discorso numerico totalmente diverso per i due stelle, le perdite sono maggiori delle nuove entrate, argomento che insieme all’ingresso in massa dei monostella degli ultimi anni dovrebbe far riflettere non pochi addetti ai lavori.

 

Perdono la seconda stella i ristoranti:
Al Sorriso a Soriso, Locanda Don Serafino a Ragusa, Vissani a Baschi e Locanda Margon a Ravina.

 

Guadagnano la seconda stella i ristoranti:
La Madernassa a Guarene e Glam by Enrico Bartolini a Venezia.

 

Anche per il podio più alto ed ambito della guida Michelin ci sono novità nell’edizione 2020, per fortuna solo positive, sale infatti nel gotha dei tre stelle lo chef Enrico Bartolini con il ristorante Enrico Bartolini - Mudec di Milano confermando il trend vincente dello chef toscano che con i suoi 9 ristoranti in Italia e nel mondo colleziona in totale 7 stelle Michelin.

 

Oltre alle stelle quest’anno sono stati assegnati dei premi collaterali a chi si è distinto nei diversi ruoli della ristorazione.

 

Il Premio Passion for Wine 2020 è andato a Rino Billia Sommelier di Le Petit Restaurant di Cogne (1 stella) , per la poliedricità della cantina, comprende 18.000 bottiglie che spaziano tra produttori tradizionali, i più famosi e produttori di vini naturali e di avanguardia.

 

Il Premio per il Servizio di Sala 2020 è stato assegnato a Sara Orlando maître e sommelier della Locanda di Orta ad Orta San Giulio, per la ricchezza della carta e per la passione e la competenza nel consigliare i clienti.

 

Il Premio Chef Mentor 2020 è andato allo chef stellato Gennaro Esposito del Ristorante Torre del Saracino a Vico Equense mentre il Premio Giovane Chef Emergente 2020 è stato consegnato a Davide Puleio chef di origini romane del Ristorante L’Alchimia di Milano che ha stregato gli ispettori della Rossa con il suo merluzzo al vapore con olive, crema di pinoli e alloro definito all’unanimità il piatto dell’anno.

 

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