01ott 2022
FLORES CÓCTELES: LA CULTURA DEL BERE MISCELATO, A PARTIRE DAI CLASSICI
Articolo di: Fabiano Guatteri

Abbiamo visitato Flores Cócteles (il bancone foto 1), un delizioso locale, annesso al ristorante argentino El Porteño Prohibido,  punto di riferimento della cultura del bere miscelato milanese.

 

Occorre ricordare che i cocktail in Italia hanno visto significativi momenti di crescita in tempi relativamente recenti e sicuramente in ritardo rispetto ad altre realtà nazionali. Paese produttore di vino, i cocktail trovavano poco spazio. Successivamente, in conseguenza del ricambio generazionale, a partire dalla fine degli anni novanta del secolo scorso, il bere miscelato ha trovato una sempre più ampia diffusione, anche grazie alla maggiore importanza che ha acquisito il momento dell’aperitivo. Il cocktail ha assunto, almeno in alcune realtà italiane, anche il ruolo di accompagnatore di piatti, ossia non solo di pre o after-dinner, ma servito in abbinamento ai cibi. Ciò a incentivato i mixologist a esprimere sempre più la propria creatività così che i signature drink caratterizzano oggi la drink list della maggior parte dei cocktail bar. Ma le creazioni originali, come spiega Sebastian Bernardez, uno dei promotori del progetto Flores Cócteles “dimenticano troppo spesso le ricette classiche, che sono e devono essere sempre alla base di qualunque ricerca e innovazione. Ecco perché abbiamo deciso di investire nella promozione della cultura della miscelazione classica.”

 

Ciò spiega perché la Cocktail List (foto 2,3,4,5) del suo locale elenca sette rivisitazioni di grandi classici Especiales a cura di Diego Atlantico, bar manager di Flores Cócteles, che ha interpretato con rigore e rispetto delle ricette originali i classici Clover Club, Vodka Sour, Long Island, Manhattan (Perfect) e Zombie,
Negroni “Vintage” e Paloma, diventati i best seller di Flores subito dopo la sua inaugurazione ad Aprile 2022. A completare l’offerta della drink list quattordici Clasicos a rotazione, attualmente sono a disposizione Mojito, Daiquiri, Spritz, Hugo, Margarita, Tommy’s Margarita, Gin&Vodka selection, Tequila Sunrise, Bloody Mary, Americano, Sbagliato, Martini Cocktail, Caipirinha, MI-TO, Caipiroska.
Ma quando diciamo che Flores Cócteles promuove la cultura mixology, intendiamo non solo la produzione di cocktail, ma anche, attraverso le One Night, gli eventi in cui si alternano al bancone gli autori dei cocktail mainstream, quelli inseriti nella lista IBA (International Bartenders Association) e i loro più accreditati conoscitori.

 

Martedì 20 settembre ha inaugurato le One Night Luca Picchi (foto 6), massimo esperto di Negroni e autore del libro Negroni cocktail. Una Leggenda Italiana.

Abbiamo partecipato all’incontro nel corso del quale Picchi ha tracciato a somme linee la storia del Negroni, di cui sappiamo tutti qualcosa, ma forse in modo approssimativo.

 

Il Negroni ha una storia tutta italiana, e se si vuole, un pochino risorgimentale anche se nato nel Novecento.

 

Infatti dopo la breccia di Porta Pia anche a Roma sventolava il tricolore. Torino era troppo al nord per poter svolgere il ruolo di capitale del nuovo stato, oltre a essere più esposta a eventuali attacchi di altri paesi. Roma era geograficamente più adatta, ma occorreva sistemarla perché era devastata, in decadimento, era cioè impresentabile. Pertanto da

 

Torino viaggiando verso Roma, Firenze era la città più adatta, ricca di storia e di cultura. Diventò pertanto capitale del Regno dal 1865 al 1870. Quindi la Corte Sabauda si trasferì nel capoluogo toscano portandosi le proprie abitudini la prima delle quali era il vermut. Vino speciale era prodotto in tutta Italia anche per recuperare vini che all’epoca deperivano in breve tempo e pertanto venivano rafforzati con alcol, e aromatizzati con l’assenzio maggiore (Artemisia absinthium L.), ingrediente fondamentale, oltre a erbe locali e veniva venduto a livello provinciale. Ma il vermut per antonomasia era di Torino, il più pregiato perché il vino base era nobile, proveniente dalle Langhe, soprattutto Moscato e tutte le ebre erano raccolte sulle montagne della regione. La nobiltà beveva il vermut, e all’ora del vermut i ricchi andavano nei locali più prestigiosi a sorseggiarlo: questa moda si radicò a Firenze e permase anche quando la capitale si spostò a Roma. Il vermut era lo status symbol delle persone più agiate. Ma oltre al vermut nell’Ottocento fece magicamente breccia un’altra bevanda alcolica, il Bitter Campari, un prodotto controcorrente in quanto all’epoca erano diffusi gli amari, ossia digestivi a tinta scura mentre il nuovo prodotto non era un amaro, ma un bitter, non era digestivo, bensì stimolante dell’appetito e non era a tinta scura, ma rosso. Questo nuovo prodotto si sposò in maniera fantastica con il vermut, e diede vita a un cocktail l’Americano. Passavano gli anni e un luogo di riferimento delle persone agiate fiorentine era la Drogheria Profumeria Cassoni in via Tornabuoni, frequentata dai nobili dell’epoca.

 

Tra questi il conte Camillo Negroni che attorno al 1919-20, con la complicità del barista Fosco Scarselli, modificò il suo Americano con una dose di gin: distillato adamantino non ne modificava sostanzialmente il colore e aggiungeva una nota aromatica oltre a sostenerne l’alcolicità. Gli avventori quando entrava il conte cercavano di carpire il segreto di questo nuovo mix, ma Scarselli nel prepararlo non solo voltava le spalle alla sala, ma versava il gin utilizzando un contenitore anonimo. E mentre l’Americano veniva servito con una scorza di limone, Negroni volle per il suo cocktail una fetta d’arancia, buttando le basi di quello che sarebbe divenuto uno dei cocktail più amati in tutto il mondo, e che ne mutuò il nome.

 

Ora bere il Negroni in bicchiere basso old fahioned e rinfrescato dal ghiaccio è solo un piacere e al Flores Cócteles lo sanno preparare al meglio. Gli amanti dello spritz non prendano altri impegni
martedi’ 11 ottobre perchè dalle ore 19.00 sarà la vota dello Spritz, special guest Roberto Pellegrini.

 

La rassegna Flores Classic Drink Night continuerà a novembre e dicembre. Il calendario, ancora in fase di definizione, al momento prevede la presenza di
18 Ottobre – Patrick Pistolesi (Drink Kong, Roma)
1° Novembre – Marco Rossi (Officine Sbiellate, Milano)
22 Novembre – Cristian Bugiada (Freni E Frizioni | La Punta Expendio De Agave, Roma)
6 Dicembre – Benjamin Cavagna (1930 Cocktail Bar, Milano)

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Indirizzo : via Macedonio Melloni 9 Milano
Telefono : 02.25062491
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