12dic 2017
CAIAROSSA, ROSSO TOSCANO DALL’ACCENTO FRANCESE CON I PIATTI DI APREA
Articolo di: Fabiano Guatteri

Si è tenuta la degustazione dei vini Caiarossa (foto 2) al ristorante Vun dell’Hotel Park Milano chef Andrea Aprea. Caiarossa è una proprietà di 70 ettari in gran parte macchia boschiva, nella Val di Cecina, in provincia di Pisa, nel territorio comunale di Riparbella, a quasi 600 metri di altitudine. La zona è circondata da riserve naturali, corsi d’acqua, pareti rocciose, miniere abbandonate, ma soprattutto colline, cipressi, boschi, mare (a 10 km di distanza) e vigne. Dal 2004 l’imprenditore olandese Eric Albada Jelgersma conduce la proprietà in base ai principi dell’agricoltura biodinamica. Qui radicano i vitigni sangiovese, merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon, petit verdot, syrah, alicante, chardonnay, viognier e petit manseng. La conduzione è francese (e francesi gli enologi) per cui non bisogna stupirsi se a Eric Albada Jelgersma fanno capo anche due Grands Crus Classés in Margaux (foto 3): Château Giscours e Château du Tertre. Il nome del podere è mutuato dal terreno locale, definito da “ghiaia rossa”, caratteristica del suolo che permette di ottenere vini eleganti e fini.
L’uva prevalente (oltre 6 ettari) è il cabernet franc, che grazie all’esposizione e alla situazione climatica dell’azienda riesce sempre a raggiungere la perfetta maturazione. Seguono cabernet sauvignon, merlot, syrah, sangiovese, petit verdot e alicante per le uve a bacca rossa. Alle uve bianche, viognier in primis e poi chardonnay e petit manseng, sono destinati poco più di 2 ettari. La cantina produce complessivamente sei vini, quattro rossi e due bianchi. Il vino che rappresenta in modo più completo la proprietà è Caiarossa, che nasce da un mix di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sangiovese, Petit Verdot e Alicante, in percentuali che cambiano a seconda dell’andamento stagionale per rendere più solida l’architettura del vino, più equilibrata ed elegante la trama del suo corpo. La vendemmia si protrae per oltre un mese per portare in cantina uve perfettamente mature che dopo la selezione iniziano il loro percorso di cantina, con macerazione pre-fermentativa di due – quattro giorni, fermentazione in vasche di legno o cemento senza lieviti selezionati, macerazione sulle bucce dai 20 ai 30 giorni a seconda della varietà. La maturazione del vino è affidata a barrique e tonneau – per un 30% legno nuovo, per la parte restante al secondo o terzo passaggio - per circa 18 mesi, ne seguono altri 6 in vasche di cemento prima dell’imbottigliamento. Mediamente vengono prodotte ogni anno tra le 35 e le 45mila bottiglie bordolesi.
A Caiarossa, che è il top di gamma, fa seguito Aria di Caiarossa, la migliore espressione dei vigneti più giovani dell’azienda; prima annata di produzione il 2011, frutto di un uvaggio di cabernet franc, merlot, syrah e cabernet sauvignon presenti in percentuali diverse secondo le annate. Sono vigne relativamente giovani e impiantate su terreni che trasmettono caratteri più immediati. Prevale quindi il frutto rosso fresco, il bouquet è balsamico e in bocca la godibilità è più immediata. La vinificazione prevede 15 – 20 giorni di macerazione sulle bucce, la fermentazione in tini da 50 ettolitri con rimontaggi e follature ripetute, maturazione per 12 - 14 mesi in barrique nuove per il 10% e tonneau già utilizzati, quindi altri 10 mesi in vasche e botti da 25 ettolitri prima dell’imbottigliamento. Prima annata di produzione: 14.000 bottiglie
Caiarossa Bianco (foto 4) nasce per circa due terzi da Viognier e la parte restante da Chardonnay, un vino di piacevolissimo impatto, seducente e armonico. La resa delle uve è molto bassa, circa 35 quintali/ettaro, i grappoli ancora interi vengono pressati e la fermentazione alcolica si svolge per 3 mesi circa principalmente in legno. Seguono 9 mesi di maturazione in barrique e tonneaux e quindi l’imbottigliamento che prevede 2.000, 2.500 bottiglie all’anno.

All’interno di questo quadro di base le singole annate presentano inevitabili varianti. In particolare quelle degustate:
Caiarossa 2003 (foto 5); Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Sangiovese, Petit Verdot, oltre ad Alicante, Syrah e Mourvèdre. Elegante, equilibrato, con tannini ben intessuti; 16 mila bottiglie);
Caiarossa 2006 (foto 6); Sangiovese (23%), Cabernet Franc (22%), Merlot (21%) e Cabernet Sauvignon (12%). Presenti anche Alicante (10%), Syrah (6%) e Petit Verdot (6%). Rivela concentrazione degli aromi e piena maturità. Ricchezza, eleganza e complessità rappresentano la giusta definizione di questa annata; ha un potenziale di invecchiamento superiore al 2003; 30 mila bottiglie;
Caiarossa 2010; Merlot (26%), Cabernet franc (23%), Cabernet sauvignon (19%), Syrah (15%), Sangiovese (12%), Petit Verdot (4%), Alicante (1%).
In piena fase di transizione tannica, 36 mila bottiglie, 900 magnum e altri formati;
Caiarossa 2013; (28%) Merlot, (24%) Cabernet franc, (18%) Cabernet sauvignon, (11%) Syrah, (8%) Sangiovese, (7% )Petit verdot, (4%) Alicante. Presenta uno stupendo equilibrio tra trama tannica, acidità e alcolicità; 35 bottiglie.
Sono inoltre stati serviti:
Caiabianco 2015; Viognier (78%) e Chardonnay (22%). E’ morbido, pulito, piacevolmente profumato; 3950 bottiglie;
Aria di Caiarossa 2013 (foto 7); uvaggio: syrah (28%), cabernet franc (22%), merlot (21%), cabernet sauvignon (15.5%) e alicante (13.5%). Tannini soffici, buona spalla acida, vibrante; 25 mila bottiglie, 500 magnum;

Château Giscours Grands Crus Classés in Margaux 2010 (foto 8); (71%) Cabernet Sauvignon, (29% ) Merlot. Affinato in barrique per 12-15 mesi fine, di rara eleganza, delicato e persistete al tempo stesso;
Château du Tertre Grands Crus Classés in Margaux 2010 (foto 9); (70%) Cabernet Sauvignon, (20%) Merlot; (10%) Petit Verdot. Affinato in barrique 12-15 mesi, fresco, elegante.
Tra i piatti proposti dallo chef Andrea Aprea:
Uovo, patata Grana Padano oltre 20 mesi e tartufo bianco (foto10)
Spalla d’agnello, rape e malto d’orzo (foto 11)

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