01giu 2022
ESPERIENZA LAZIALE 50° FISAR 1972-2022 E VILLA SIMONE
Articolo di: Stefania Turato

Il patron Piero Costantini era menzionato nella pubblicazione di Luigi 
Veronelli vignaioli storici di cui ho una copia gentilmente inviatami 
da Luigi, firmata.

 

Ormai una rarità, il Cannellino è un vino “in via d’estinzione”, tenuto in vita da 
pochissimi produttori e destinato ad altrettanti appassionati. Questa 
perla enologica del Frascati, ha una storia secolare: la tradizione 
voleva che le vigne vecchie e poco produttive, venissero raccolte per 
ultime, posticipando la vendemmia a novembre; i grappoli così raccolti, 
risultavano integri ma appassiti, dando vita ad un vino con un’alta 
concentrazione di zuccheri residui.

 

L'azienda si trova a Monte Porzione Catone e l’enoteca di Piero 
Costantini è nel centro di Roma
Anche lui celebra i 50 anni di attività.
Il Cannellino è stato servito alla fine ella cena svoltasi in onore di 
Fisar nel suo 50° per l'ultimo evento lungo lo stivale all'interno del 
Museo del Boscolo al Circolo Massimo, lupercale dei fondatori i Roma 
Romolo e Remo, dove vennero allattati dalla mitologica Lupa, poi
Convento degli Olivetani a Roma ed allestito personalmente dal signor 
Rossano Boscolo.
I vini gentilmente messi a disposizione da Fisar in Rosa, le Donne del 
Vino, Enosis a Roma, i vini di Fabio Cordella Direttore Sportivo che ha 
fatto appassionare campioni di calcio a creare proprie collezioni di 
vino. www.fabiocordellacantine.com
Cosa contengono le stanze del Museo? Memoria storica di ricettari e 
ricette dal medioevo fino ai giorni di Artusi e Auguste Escoffier
Utensili, stufe, stampini per dolci e biografie della alta cucina 
italiana e straniera
 
Il richiamo a tutti i fautori e i collaboratori di Fisar in tutti questi 
anni hanno commosso la platea che ha assistito alla celebrazione assieme 
agli oltre 70 Delegati sparsi sul territorio italiano impegnati nella 
diffusione della cultura del vino.
 
Resterà scritto il discorso di Nicola Masiello* che fin da giovanissimo 
iniziò la sua attività con Fisar, ristoratore e portatore di un 
contributo di grande slancio.

 
Il guaio del tempo è che tende a cancellare , annebbia per cui son 
richieste nuove figure che possano andare ad attingere dal passato senza 
spezzare il filo da cui tutto ha avuto origine.
L’evoluzione dovrebbe essere dalla nostra parte.
Ricordiamo di tornare a Roma, Torino, Volterra, le Isole, etc.. e nelle 
altre Delegazioni presenti e future, ‘ché son tutte nostre.
Il futuro lo scrutiamo osservando il paesaggio dall’alto della Terrazza 
dei grandi Magazzini La Rinascente al ristorante MADEitERRANEO
assaggiando un pizzico di quel che vi sarà di nuovo nel mondo del vino.
 
Il vento fresco accompagna gli ultimi passi a Roma prima di volgere lo 
sguardo per i nuovi percorsi da imboccare per i prossimi dopo i nostri 
primi 50
 
Come un edificio incorporato in un altro che lo difende dal tempo, 
proprio come l’esclusiva sorpresa che riserva la Rinascente al terzo 
piano da vedere e raccontare lo stupore che procura, così va protetto 
tutto quanto fatto finora in Fisar e farne di nuovo, perché ancora 
possa sorprendere
 
*Il testo della Lettera di Nicola Masiello
 
Cara FIsar ti scrivo…
Cara Fisar di questi tuoi primi 50 anni ti ricorderai che ben 48 li abbiamo vissuti insieme!
E’ stato un percorso lungo che ci ha permesso di cresce ed importi nel mondo della Sommellerie non sempre così taciturno come sembra o si crede.
Quando muovemmo i primi passi veramente “insieme” era il 1976, anno in cui entrai a far parte del Consiglio Nazionale con il Presidente Tullio Venturini il quale ci ricordava sempre, guardando a noi più giovani, “siete voi che dovete far crescere la Fisar, noi l’abbiamo solo fondata”.
E’ cosi è stato per e perché lo spirito Fisariano è rimasto quello di un tempo, improntato sempre alla crescita e alla valorizzazione del marchio.
Nel percorso di crescita abbiamo passato tanti momenti i crisi dovuti a vari fattori e non sempre dipendenti dalla nostra volontà, uno per tutti lo scandalo del metanolo che ci coinvolse,nostro malgrado, in quella situazione di complicità per il solo atto che vivevamo e cercavamo di valorizzare il prodotto vino a 360°, ignari che un manipolo di malfattori speculasse sulla salute umana a favore del profitto. Per almeno due anni il vino venne percepito dall’opinione pubblica come un pericolo ed anche noi subimmo la gogna mediatica ma, grazie ai nostri valori statutari che ci avevano tenuto fuori e lontani da contatti e promozioni prezzolate, molto in uso in quel momento, ne risentimmo solo in maniera marginale rispetto ad altre associazioni. Compreso che la realtà era una altra, iniziammo il nuovo percorso di crescita di tutta la filiera con argomentazione e stimoli nuovi; fu il rinascimento del vino italiano ed anche il nostro. Questi valori di imparzialità ci tornarono utili già a partire dal 1984 quando la RAI si interessò a noi e come esperti di settore e preparati degustatori ci invitò alle prime edizioni di Linea Verde, a fianco di molti Consorzi di tutela che stavano riscrivendo i loro disciplinari di produzione in favore di un livello legislativo e qualitativo superiore.
Ed ancora Slow Food in occasione del primo congresso mondiale nella splendida cornice di Orvieto ci volle responsabile di tutti i servizi vini per due giorni consecutivi e solo nella cena di gala ci misurammo con 1000 partecipanti.
Queste peculiarità ci furono riconosciute anche dal Ministero dell’Agricoltura allor quando nel 1993 l’estensore della nuova legge 164/92 Sen. Riccardo Margheriti scelse la Fisar per illustrare la legge ad una nutrita schiera di giornalisti. Potemmo vantarci, nell’occasione, della presenza di ben 16 rappresentanti di testate giornalistiche, associazioni consorelle e istituzionali e di ben 87 cantine nazionali in rappresentanza di altrettanti territori vitivinicoli, il tutto fu a Chianciano Terme in occasione dello storico congresso del 1993 che vide la nascita del concorso Miglior Sommelier dell’anno Fisar.
La nostra sfida per la valorizzazione era lanciata ed il percorso sul nostro futuro fu tracciato e ben delineato fino ad arrivare nel 2002 al Manifesto di Pesaro dove definimmo compiutamente diritti, doveri, competenze e raggio di azione della nostra professione di Sommelier.
In questi anni abbiamo visto meteore e stelle cadenti, siamo stati tentati come Ulisse da tante sirene ma per fortuna siamo sempre usciti indenni anche da passaggi angusti e perigliosi tenendo ben salda la barra sui cardini associativi. Siamo stati nel nostro essere Fisariani talvolta scimmiottati, vezzeggiati, corteggiati, copiati, imitati, amati e traditi, in un gioco altalenante tra cose e persone, ma grazie alla serietà che ci contraddistingue abbiamo sempre superato con impeto ed orgoglio tutto ciò. Se oggi siamo qui a celebrare questo traguardo non possiamo non dar merito anche ai soci, vera spina dorsale della Federazione, è grazie a loro se siamo cresciuti numericamente, se abbiamo potuto progettare e finalizzare i nostri traguardi ed i percorsi formativi, qualitativi e di servizio, un servizio caratterizzato dall’eleganza, dalla classe, dalla gestualità. Anche della situazione pandemica che ci ha attanagliato, loro sono sempre stati attenti alla dinamiche ed alle iniziative proposte a livello nazionale ed operosi nel voler continuare i percorsi precedentemente programmati. Le partecipazioni ad eventi legati al vino sono andate in crescendo sia numericamente che qualitativamente ed oggi orgogliosamente possiamo considerarci collaboratori e partner delle migliori vetrine enologiche.
Questo, e lo ribadisco, è perché i soci hanno dato fiducia ai Consigli nazionali che si sono succeduti alla guida della federazione ed ai valori su cui i soci fondatori crearono le fondamenta della Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori.
La nostra è stata una storia bella, faticosa, di sacrifici verso il nostro lavoro ed i nostri affetti, allo stesso tempo però coinvolgente e appassionata che ci ha portato ad essere orgogliosi del nostro passato, forti delle nostre radici, formati e preparati nell’affrontare il futuro!!
 
Che dirti amica mia…se non ringraziarti ed augurarti buon viaggio per altri cento di questi giorni.
Nicola Masiello
Presidente Emerito e Cavaliere Fisar

 

 

Nel Video 2 collage della celebrazione a Volterra
 
 

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